martedì 3 novembre 2015

Stereocensione - "QÂF", Girolamo De Simone, 2015

Stereocensioni, recensioni, Mauro Boccuni
Ci sono sempre due o anche più piani di lettura e quindi di predisposizione d'animo quando ci si pone all'ascolto di una nuova proposta di Girolamo De Simone che, ricordiamo ai più distratti, essere pianista, compositore, esponente di spicco di ricerca sonora, editore e fautore di attivazione culturale sul territorio campano, per la collettività nazionale intera s'intende :)

De Simone è un cesellatore di spunti musicali colti e folklorici che, in mano sua, diventano occasioni di slancio, e poi di improvviso ritiro meditabondo a cui segue sempre una fuga, inattesa a lui e a noi.

Qualche settimana fa, De Simone ha consegnato alla stampa digitale una nuova antologia di inediti, composti dall'autore, dal titolo"QÂF".
QÂF, ci informa De Simone nel libretto del cd, è il nome arabo del "Monte Analogo" opera somma di René Daumal, scrittore e filosofo francese della prima metà del 20° secolo.
QÂF è il limite, la frontiera tra il conoscibile e lo sconosciutoinconoscibile.
QÂF è quindi una vetta dello spirito, là dove il male non può arrivare.


QÂF rappresenta una dimensione spirituale di passaggio tra diversi stati d'animo e di rinnovata ricomposizione, in uno stato diverso, dell'universo abbandonato.
Il lavoro contiene dodici composizioni originali di De Simone, per pianoforte, dodici prove strumentali divise tra le diverse ispirazioni a cui l'autore ci ha abituato nel suo incessante percorso verso una vetta che raggiunta, svela senza sosta altre sfide e tensioni da superare.

In QÂF troviamo canti della tradizione classica napoletana così come motivi della tradizione spirituale del canto religioso.
Insomma una texture sonora che disegna e arreda spazi per farsi momento, suggestione, energia pura che chiude e apre giardini e colline odorosi di resistenza. Di resistenza umana.

Il corpus musicale di De Simone, quindi non solo questa ultima preziosa prova, insegna alle menti che riconoscono le lingue non ancora scritte, che la Bellezza nasce dalla scoperta della differenza, dalla valutazione del peso incorporeo della densità morale.
Che strana espressione può essere quest'ultima, la "Densità Morale"!

Eppure ne avvertiamo l'assenza e il bisogno proprio quando ci sfuggono le regole con cui si addensano le materie del fare musica intorno ad un pensiero nuovo, rinnovato di energie e pulsioni.
E questo è un dono che ha la musica di De Simone in generale.

Lui stesso, con la genuina complessità di un pensiero che "fa pace" con la realtà quotidiana, denuncia la possibilità funzionale della sua opera, donandola senza perifrasi alla libertà funzionale che l'ascoltatore le vuole riconoscere: rilassamento, riflessione, memoria, appartenenza, viaggio...

Ma ora esaminiamo le tracce una ad una per poi ricomporne la sequenza.
Esemplare è il brano che apre il lavoro e che ne porta il titolo, QÂF  
De Simone trace geometrie con le note che assomigliano a ponti a cui si aggrappano lentamente altre ipotesi in fondo ai quali si inseriscono, in maniera estranea, distratte connotazioni di sapore armonico.
Ma tutta questa materia è elusa dall'intenso gesto dinamico dell'esecuzione che riesce a prendere le distanze dal minimalismo per trovare una sua ragione in un nuovo compromesso, in una nuova formula musicale.
La seconda traccia, la folla triste, ci riconduce tra le convenzioni sonore di una sonorizzazione a commento con una melodia semplice, mesta, e sincera.
Tema disperso è la testimonianza di come questo abile compositore possa stressare un tema spaginandolo con un soffio, senza perdere il senso della misura.
Eccoci quindi ad un esempio di aperta sonorizzazione musicale, di sperimentazione con strumenti a fiato e percussioni. Il soffio sofferto. Un intermezzo? Mi piace troppo la musica a programma e il concept per non farmi influenzare :D
Con la Magica Festa si ritorna d una partitura da esercizio musicale per pianisti in erba suonata con deliziosa semplicità
Rugiada è una breve reverie monodica, di stampo impressionista
Ed ecco se potessi permettermi di profanare questa raccolta con un gesto ignobile, inviterei i pianisti a comprare e ad imparare subito l'Inno di Giovanni #1 per la sua accorata malinconia, sostenuta da questo incedere ritmico incoativo. Un gioiello.
Segue Quaesivi che rivela quell'impianto che apparteneva alle atmosfere di certe canzoni di Sergio Endrigo o a certe soluzioni armoniche di Tenco. L'introduzione che insinua dubbio dalla difficile soluzione a cui solo l'istante dona una vaga risposta .
De Simone quindi riprende l'Inno di Giovanni nella versione #2 per riscriverla per sottrazione e rarefazione armonica con trame jazzistiche.
Queste ultime tre composizioni sono magnifiche per ispirazione.
Ma il lavoro non è terminato!
De Simone ha scritto un tema ispirato alla figura di Chiara di Assisi, presentandolo di nuovo in due versioni. La prima è il tema, la seconda ne è la variazione.
Chiara è un tema semplice, solare, caratterizzato da una nota ribattuta e un grappolo di note a declinare gli sviluppi tra una strofa e una ritornello, quasi fosse una canzone folk.
Chiude il cd, il brano Danza che potrebbe anche suggerire l'idea di una soluzione alla ciclicità, dello scendere e del risalire dello spirito arricchitosi di esperienza.

Voglio dire che l'ascoltatore ha 25' di musica che ha già trovato la sua sintesi di indagine. E' un lavoro che non cela sorprese o provocazioni perché ne è figlio. Liberato.

Mauro Boccuni

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