lunedì 19 gennaio 2015

Stereocensioni - “Un passo indietro”, LaMente (Garage Records, 2014)

Stereocensioni, Stereobus, illimitarte, Mauro Boccuni
E’ sorprendente riuscire a sorprendersi ancora in Italia.

E soprattutto sotto il profilo musicale. 

Viviamo anni inquinati di pregiudizi e disaffezione al semplice piacere di un ascolto come quello dei LaMente con il loro cd di esordio  “Un passo indietro

Il gioco di parole che ho usato all’inizio è voluto.
Raccoglie lo spirito che la coscienza compie quando dinanzi al panorama artistico di un’offerta paludosa per eccesso di prevedibilità, scatta l’allarme per un segnale di buona fede.

Buona fede in sè stessi, caparbietà e autenticità.

Questi sono i tre concetti che possono definire i principi morali che muovono questa operazione.

Passando a spendere le prime duecento parole per un lavoro che non fatico a riconoscere come la più matura e colta produzione “orchestrale” che io abbia da una band negli ultimi dieci anni,    ci sono due cose da sottolineare subito.

mercoledì 14 gennaio 2015

Stereocensioni - "Tramps & Thieves", Four Tramps

Comincia il mio viaggio di ascolto in compagnia di questa band, i Four Tramps ossia i Quattro Vagabondi.

Son ancora sulle prime battute della prima canzone e un sussulto di disagio coglie il mio stomaco, mentre la mente gli chiede di pazientare nelle reazioni di immediata stroncatura.

Ok, è evidente che la pronuncia sia abborracciata, che il sound trasudi della tipica provincialità da band di cover dal repertorio blues rock e che questa non sia una colpa ma anzi una opportunità per un miglioramento.

Però è certo che la produzione di sala è stata praticamente assente nel restituire la probabile energia che i Four Tramps sanno rivendicare a sè stessi sui palchi.

domenica 11 gennaio 2015

Sterecensioni - “Luna Park”, Davide Solfrini.

Esce il 20 gennaio 2015 “Luna park” il secondo lavoro di Davide Solfrini.


Ad una prima lettura di tutte le informazioni musicali che l’ascolto ci offre, viene da fare subito una prima riflessione. 

Ossia le storie tese, la vita non ce le conserva affatto per le giornate di festa, ma se le spreca con noncuranza e indifferenza per i feriti e i troppi fantasmi che atterra sul suo cammino.

In fondo quindi queste gallerie di derelitti, sconfitti, scoppiati finiscono per essere soggetti “facili” per ogni artista in sintonia con la retorica degli “ultimi”.