mercoledì 11 aprile 2018

Gli emo non erano spariti? Per una estetica degli indie da classifica

Zappatori
Zappatori
Premetto che questo post rischia di essere una tirata polemica sul diffuso abuso di provocazione tardo adolescenziale di cui sono disseminate la "canzonette al minimo sindacale" dell'indie sdoganato.
L'indie musicale che, ieri era tutto un cercare persone come me in chat, per una recensione da aggiungere al mucchio delle inutilia da indipendente italico, da esibire ad un pubblico inesistente e per di più sordo.

Oggi invece è un indie da sfigati di classe, almeno fino a che va il flusso delle classifiche sulle piattaforme di streaming e dei download da ITunes.

martedì 10 aprile 2018

"Isole", Public, 2018

"Isole", Public, 2018
"Isole", Public, 2018
Esce "Isole" dei Public, band italiana di tutto rispetto, caoacità e professionalità di cui, però,io ignoravo l'esistenza, come, d'altronde, di centinaia di altre pregevoli realtà musicali nascoste dal rumore mediatico del mainstream.

Ogni giorno non meno di cinque/dieci uscite nuove all'incirca dieci almeno quelle che intercetto io, attreverso le mie fonti.

Meno male che, come faccio io per altre persone che mi onorano del loro tempo di lettura, c'è qualcuno come Matteo Marenduzzo della Dischi Soviet Studio che, da amici, mi contatta per suggerirmi l'ascolto di una selezione delle loro ultime produzioni.

mercoledì 4 aprile 2018

Due anni fa avevo preso una pausa dalla mia attività di operatore culturale musicale

Quando due anni fa ho preso una pausa, una lunga pausa dalla mia attività di operatore culturale musicale, l'ho fatto perché provavo un senso fisico di nausea nei confronti di una editoria indipendente, prodiga di sè oltre ogni misura, anche per un commentatore come me "senza redazione".

Per darvi un'idea, ero arrivato al punto di ricevere 35/40 mail/contatti, con altrettanti allegati, ogni decina di giorni.

Cioè, in media, ogni mese avevo la casella di posta elettronica e le chat invase da non meno di 100 produzioni che, comprensibilmente, non avrei MAI potuto ascoltare nella loro totalità.
In parte o del tutto.

Ma io, che svolgo questa attività con passione e senza retribuzione, lo facevo per dare ascolto e "fare palco" virtuale per chi ne avesse la dignità e/o uno stralcio di suggestione musicale interessante, anche se ancora da sviluppare.
E' una sorta di missione la mia che piace al senso anche del tempo che sto dedicando alla stesura di questo post.

domenica 1 aprile 2018

"La sostanza dei fatti", Don Rodriguez, 2018

Il difetto principale di molte produzioni indipendenti consiste nel paradosso di dipendere dall'arbitrarietà delle scelte di professionisti - o sedicenti tali - che finiscono per occuparsi di aspetti del processo aritistico di cui hanno una competenza bassa, marginale o nulla.

Ci si arrangia anche per contenere i costi al punto tale da finire per legittimare il contributo dilettantistico come l'espressione di una protoforma di estetica di una qualunque delle fasi della filiera musicale.

Don Rodriguez, "La sostamza dei fatti", 2018
Don Rodriguez, "La sostamza dei fatti", 2018
La band dei Don Rodriguez hanno pubblicato un cd di lunga durata intitolato "La sostanza dei fatti" per la Dischi Soviet Studio.

Le premesse dichiarate nei comunicati stampa sono interessanti: il lavoro racconta le sensazioni di un gruppo di ex giovani che, nell'affacciarsi ad un'età diversa, si voltano ad osservare con malinconia un tempo che aveva ruotato intorno ad un luogo, una discoteca, spazio delle prime ed ultime prove di spensieratezza trado adolescenziale.