lunedì 28 settembre 2015

Francesco De Gregori canta Bob Dylan, "Amore e furto"

Copertina del cd "Amore e furto", Francesco De Gregori, 2015
Copertina del cd "Amore e furto",
Francesco De Gregori, 2015
Alla fine del mese di ottobre, Francesco De Gregori pubblicherà un cd dal titolo "Amore e furto" contenente una selezione di canzoni scritte da Bob Dylan e tradotte dallo stesso cantautore romano.

Ne scriveranno tanti, chi apprezzando, chi dubitando dell'operazione e del risultato come è di prassi per due leoni che si misurano in pubblico.

Capiremo meglio al momento.

La prima cosa che ho pensato di fare è consistita nel preparare una playlist degli originali da Spotify e metterla a disposizione attraverso il blog. Eccola.



La prima considerazione che sorge spontanea è che sarà un album in cui De Gregori canta sè stesso. Lo avverto perché la scelta delle canzoni, come era ovvio, è stata effettuata non tenendo conto se non una probabile ispirazione che il vastissimo repertorio del musicista americano ha suggerito al suo "allievo" italiano.

Non mi sarei certo atteso una compilation di "successi" :) di Dylan da Da Gregori che invece, da appassionato conoscitore, coglie spunti da periodi meno noti e/o apprezzati dal grande pubblico.

Sarà interessante ascoltare la sua versione di Desolation Row dopo averla conosciuta, cantata da De Andrè.


Insomma, rimaniamo in attesa di questa prossima uscita :)

domenica 27 settembre 2015

Classici dal futuro - Fiori, campi e altri ritratti

Copertina di "Flores", Iacampo, 2015
Copertina di "Flores", Iacampo, 2015
Il 23 ottobre 2015 esce la seconda prova musicale di Iacampo, dal titolo "Flores". 
Iacampo è un affermato poeta e musicista italiano che ha il talento delle idee in cui eccelleva certo folk; il folk che faceva cantare, ballare e gioire la gente che lavorava, durante il lavoro e dopo, quando si faceva festa assieme.


Vi faccio ascoltare "Flores" con due brani "Santa Clara" e "Due, due, due".

"Irrequieto", Mezzala, 2015

Mezzala è il nome d'arte di Michele Mezzala Bitossi che con l'aiuto di una nutrita schiera di amici musicisti, produttori, grafici, sceneggiatori e videomaker ha dato vita ad un progetto multimediale realizzato con cura, misura, passione, professionalità e coscienza di ciò che voleva offrire al pubblico.

Copertina del cd "Irrequieto", Mezzala, 2015
Copertina del cd "Irrequieto", Mezzala, 2015
Potrei dirvi più semplicemente che Mezzala ha realizzato il suo secondo lavoro discografico dal titolo "Irrequieto" per conto della sua etichetta The Prisoner Records.

Ma, osservando le diverse azioni/offerte che ha messo a disposizione del pubblico per promuovere questa nuova iniziativa (è il suo secondo disco da solista), posso dirvi che percepisco la sua produzione in senso olistico - un album, un booklet curato nei dettagli, una proposta web originale - perché tale si presenta e forse vuole essere.

Ora che ci penso un senso di beffarda irrequietezza pervade l'intero progetto, formalmente ispirato ad un interlocutore immaginario a cui in quasi tutte le canzoni vengono consegnate invettive, consigli, carezze, pensieri e progetti da realizzare.

sabato 26 settembre 2015

Classici dal futuro - Sei autori a confronto: Alessio Bondì, KuTso, Punkoscenico, Davide Solfrini, Wizard, ØEN Zero Estensioni Neuronali.

Ho preparato una nuova playlist per il profilo Mauro Boccuni/StereoBus su Mixcloud.

Non potendo, ancora, fare trasmissioni dal vivo per presentarvi alcune delle giovani leve italiane di questi ultimi dieci anni, devo produrre delle compilation di una 50ina di minuti usando la piattaforma di Mixcloud sulla quale appassionati e professionisti pubblicano radiomix o compilation per i più diversi obiettivi.



Il mio canale su Mixcloud è intitolato a StereoBus che è il nome del canale musicale con cui assieme all'associazione illimitarte dal 2009 io, Mauro Boccuni e Lello Cardone, cerchiamo di dare voce ai musicisti dell'area indipendente, quelli che si autoproducono insomma, che non hanno un contratto con una major e che quindi hanno molte meno occasioni di potersi fare conoscere dal pubblico, grande/medio/piccolo che esso sia.

giovedì 24 settembre 2015

Falene, luci fredde e la tristezza di una serenità senza palchi condivisi

Una delle cose che sopporto peggio nei rapporti in generale, peggio ancora nelle relazioni e nei giudizi tra le persone che operano nel settore della Arti in genere è la dichiarata malafede.

Il livore derivante dalla valutazione presuntuosa di chi è cosa a cui spesso tanti, senza la dovuta competenza non sanno sottrarsi.

Ma la cosa che proprio mi stizzisce è il pregiudizio che governa l'opinione pubblica seconda la quale l'Artista del genere Nobile X nulla avrebbe o dovrebbe avere a che spartire con il Pupazzo da Supermercato POP.

Mi riferisco alla inutile polemica di una foto che ritrae Francesco De Gregori assieme a Il Volo.

Francesco De Gregori e Il Volo
Francesco De Gregori e Il Volo
Scandalo e riprovazione.

Sarebbe facile, ma altrettanto inutile rispondere.
E' un tema da schieramento calcistico, da fazione di fan accecati dalla passione per un idolo o un calciatore.
E' roba che inizia e finisce giustamente nei bar, per essere certi che almeno un'idea in testa esiste, resiste ed è condivisa da altri.

Pura materia per sociologia del quotidiano :)

Ma quando a scendere nell'arena della contesa è un tipo di popolazione appartenente ai cantori, ai musicisti, agli sceneggiatori di varietà giornalistico, la sorpresa mi lascia inorridito !

E mi viene da domandarmi, quindi, quale rancore/rabbia/livore divora la vita di tanti che questa energia non la riciclano mai in benessere per sè stessi, per conoscersi (Il caro Nothis authòn delfico) e ripresentarsi rinato al mondo.

Mai un commento tecnico/poetico da parte di questi professionisti sui loro colleghi!

Mai un tentativo di esporsi con una valutazione personale sul perché una esibizione, una esecuzione sia da ritenersi più o meno valida di un'altra. MAI !

Come ho letto stamane, il successo altrui è apprezzato solo quando lo si condivide direttamente.

Ho sentito uno dei tre ragazzi de Il Volo cantare due canzoni di Pino Daniele, credo, all'Arena di Verona.Ha dimostrato Maestria nell'intonazione, dinamica e dizione.
Non ha rappresentato uno stile che neanche Daniele possedeva. E' stato solo BRAVO !


Siamo noi che con questo abuso del "non stile" a cui ci ha reso avvezzi la "Canzone d'Autore", disdegnamo l'interprete, a favore della tesi secondo il quale "Tutto è Arte, Niente è Arte".

Ecco perché io odio la parola cantautore che ha legittimato troppe brutte abitudini, 
Comprese troppe pessime concessioni linguistiche, pessime persino per copywriter di provincia.

Recupero "A Pà" di De Gregori come testimonianza dell'invito a maggiore silenzio e nobiltà di sintesi poetica.



Mauro Boccuni

mercoledì 23 settembre 2015

Zambrano "Song @ Surriento", 2015

Arguto, sorprendente, leggero, sferzante

Questi sono i primi quattro aggettivi che sento di potere associare all'ascolto di questo lavoro di Zambrano.

L'album si intitola "Song@Surriento" lo trovate su You Tube, io ve lo propongo in un mio post sul blog e anche sulla pagina Facebook di StereoBus.

Quando lo ascolterete sorriderete di certo e probabilmente vi verrà in mente Federico Salvatore che incontra l'apparente nonsense linguistico delle divinazioni :) di Rino Gaetano



sabato 19 settembre 2015

"Songs of the underground", Emmanuelle Sigal, 2015

"Songs from the underground"  Emmanuelle Sigal, 2015
"Songs from the underground"
Emmanuelle Sigal, 2015
Il 23 ottobre 2015 esce il debutto discografico di Emmanuelle Sigal, una cantautrice francese nata in Israele, da lungo tempo residente in Italia
"Songs from the underground" (ED.Brutture Moderne), quewto il titolo del suo album, è stato arrangiato e suonato da Sacri Cuori con Marco Bovi e prodotto da Francesco Giampaoli e Antonio Gramentieri.

La musica di Emmanuelle Sigal mescola con disinvoltura il blues, lo swing, i colori del jazz, il folk insieme ad altri ingredienti che l'artista ama citare:"... il comportamento umano, la mostarda sul pane secco, il salto nel vuoto con un ombrello aperto e la storia d'amore con un cowboy...". L'artwork di copertina di "Songs from the underground" è stato realizzato dalla stessa Sigal, un collage che rivela la sua seconda passione in ambito artistico perchè
"...Quando vivo momenti senza ispirazione musicale mi butto nel mondo del collage: l'importante e creare e condividere!".


Quanto riportato sinora è tratto dal comunicato e sono i fatti per i quali questa operazione musicale vorrebbe essere riconosciuta.

E lo sarà certamente perché il nostro provincialismo non sa negare spazio alla dipendenza culturale dall'esotismo di qualsiasi cosa - lingua, danza, costume o stravaganza modaiola - che non sembri "italiana".

E così sebbene questo disco sia un prezioso quanto deja ecoutè clone di Madeleine Peyroux & C. e del lungo flirt che la cantautrice statunitense & C. hanno con la ritualità del "bluesswingjazzfolk", è probabile che ad aiutare la cantautrice francese possa essere proprio la memoria corta degli italiani e soprattutto quella dei manager delle rassegne di "jazz turistico" per donne fatali e farfalloni addormentati di tutte le età.

Forse in "Songs from the underground" c'è tanta, troppa verità così profonda da sfuggire alla noia che gli ascolti mi hanno provocato.

Ma tant'è :)

PS: Recuperiamo i Loup Garou allora?


Mauro Boccuni

"Io porto la birra, voi portate la sete", Punkoscenico, 2015

Verme alla voce, Zanko al basso, Che e Twist alle chitarre e Nitro alla batteria.
Sono i Punkoscenico.
Li conosco, musicalmente, davvero da poco.

"Io porto la birra, voi portate la sete" - Punkoscenico, 2015
"Io porto la birra, voi portate la sete" - Punkoscenico, 2015
Ho pubblicato sulla pagina Facebook StereoBus, il video realizzato per "Sereno e Disperato" il brano apripista del loro EP "Io porto la birra, voi portate la sete".

E ora lo propongo anche qui su blog


Per chi lo volesse acquistare, dovrà attendere  il 25 settembre 2015.
Oppure andare ad ascoltare la band dal vivo.

I Punkoscenico sono di Milano, propongono una generosa miscela di rock gioviale e sanguigno con una generosa grattugiata di voci roche, ritmiche serrate e chitarre ad alta tasso di alcolicità.
E' un punk nostrano, ora che parlare di rabbia sociale ce ne sarebbe bisogno, dio biscotto :), e quanta accidenti!
Loro si girano intorno e qualche sgomitata qua e là la danno, togliendosi diversi sfizi per abusi quotidiani di cervelli fritti!

Le canzoni sono sei, compresa una riedizione di "Allergico" che piacerà senza dubbio ai Napoletani sfracellati dalla prepotenza territoriale e mass mediale del Klan D'Alessio !


Da Milano ce la cantano ad alto volume e ce la ripetono "SONO ALLERGICO A GIGI D'ALESSIO" !

Sono da ascoltare dal vivo. La registrazione è un appunto per cantarli in loro assenza.

Li aspettiamo dalle nostre parti, qui a Napoli per cantare questo inno di liberazione.