mercoledì 23 marzo 2016

Questa brutta versione del circo che sono i talent musicali non hanno rovinato la musica.

Ieri, 22 marzo 2016, in un post sui talent, mi "divertivo" (ma fino ad un certo punto) ad osservare i talent come un diretto sfruttamento industriale di un malessere relazionale della società.

Un disagio che troverebbe certamente altre vie di sfogo, se gli autori dei formati musicali per la tv non fossero giunti a mungere la vacca per primi e a protrarne i benefici effetti economici per così tanti anni. In tutto o quasi il pianeta.

Ma di questo ne ho già scritto, e quanto ho scritto è la mia visione sull'argomento.

Una visione orientativamente condivisa da critici, autori e intellettuali a cui una controparte più riformista contesta l'asservimento alle politiche del servilismo capitalistico o, per meglio dire, la registrazione di un'evidenza delle comunità ammansite dai "media di guardia".

martedì 22 marzo 2016

Perché credo che i talent show siano centri di riabilitazione


Un amico di Facebook ha postato una videointervista della webzine Fanpage.

L'intervistato è il noto e mai domito giornalista musicale Red Ronnie a cui l'autore della chiacchierata ha rivolto alcune domande sulle "perverse" dinamiche che regolano i rapporti tra artisti della musica e il complesso sistema industriale che avrebbe il compito di reggerne le sorti dalla fase di lancio sino al successo, cercando di sostenerlo, di nutrirlo fino a che è possibile :)