martedì 22 marzo 2016

Perché credo che i talent show siano centri di riabilitazione


Un amico di Facebook ha postato una videointervista della webzine Fanpage.

L'intervistato è il noto e mai domito giornalista musicale Red Ronnie a cui l'autore della chiacchierata ha rivolto alcune domande sulle "perverse" dinamiche che regolano i rapporti tra artisti della musica e il complesso sistema industriale che avrebbe il compito di reggerne le sorti dalla fase di lancio sino al successo, cercando di sostenerlo, di nutrirlo fino a che è possibile :)




Ho scritto "perverse" perché la vasta pubblicistica sul "dietro le quinte" del mondo dello spettacolo, ci ha chiarito a sufficienza, al netto del peso del racconto romanzato sul feroce cinismo di "questo" settore, quanto gli attori in gioco facciano solo la loro solita parte, sia quando firmano gli accordi che quando ne polemizzano con la stampa.

Giocano, giocano sempre e a farlo con la dovuta nonchalance sono i nomi sacri della storia di questa filiera dove sembra che ci si giochi la carriera per una scaletta sbagliata o una tastiera troppo poco effettata o un tweet a favore di un tordo sulla tavola con purè di fave.

Quelli che non possono giocare invece sono tutti quelli che finiscono per essere insultati, anche da me, come "dopolavoristi della musica"!

Un esercito di disperati - decine di migliaia in tutto il mondo - a cui la storia della produzione, negli ultimi 20 anni,  ha regalato il dono di potere scatarrare :) qualsiasi stronzata attraverso una fantastica tecnologia informatica omologata da Città del Capo ad Helsinkj.

E tutti suonano, suonano suonano e prevalentemente CANTANO!
Non voglio entrare nel merito del COME lo facciano.

MA siccome quando Ciccio Salsiccio canta, secondo Mamma Oca è sempre come fosse il primo essere umano a cinguettare l'idea platonica stessa della suprema vibrazione armonica, ne consegue che TUTTO IL MONDO deve giubilare cum Deo del sommo dono!

Non sia mai, la vicina non dovesse schiattare in cuorp' dalla rosicaggine corrosiva!

Il punto è che Mamma Oca è nu poc' distratta, anzi è proprio scema e non si accorge che tutto il palazzo e tutti i palazzi dei rione e di tutti i rioni di tutte le città del mondo la pensano cumm'a iss!

Cosa non farebbe Mamma Oca per Ciccio Salsiccio, ah COSA!

I maGnager della filiera dissossa le ossa lo sanno bene perchè, con le antenne paradiaboliche e gli smarties cellularici le secutano, loro e i loro SOGNI, persino in quei momenti.

E come si fa a rifiutare l'offerta di trasformare Ciccio Salsiccio nella superstar del crock per soli 15000 €? Per dire una cifra, la prima che mi viene in mente, nulla di vero....

Cambiali, ipoteche, a corpo a corpo il maGnager incassa!

E Ciccio Salsiccio, dopo avere firmato la solità formalità con cui cede anche la data della morte ai soliti due, passa un mese o due con i coach che lo allungano, lo stirano, lo lanciano sulla parete, lo mettono in lavatrice, sotto un caterpillar, lo razzano oltre la ionosfera, lo grigliano al forno fino al momento in cui il pupazzo è pronto per la gioia di Mamma Oca e di tutta la famiglia, pronto a votarlo a suon di euri e di tanta passione!

Ora fino a che questa trita fenomenologia sociale basata sul riscatto da "disagio da periferia" per pian alti della media borghesia urbana non accenna a farsi passato e quiete, se potessi, Mamma Oca e il pargolo li spennerei anche io!

Io considero non solo giusto fottere una società accecata dalla vanità dell'apparire sotto i riflettori, ma anche indispensabile e terapeutico, al fine di evitare danni peggiori.

I talent sono le case di riabilitazione per malati a cui bisogna portare via tutto ciò che possiedono in termini di beni e denaro, perché ti ringraziano per come li fotti!

A quale festa di carnevale, con visibilità condominiale oltretutto, ci potrebbero fare sembrare belli e desiderabili come l'ultimo robottino "da sei mesi avanti un altro"?

Ah, certo i talent danneggiano la "musica d'autore"
Quando finisco di scompisciarmi dal ridere, scrivo la pars dolens di questo microdramma.

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