lunedì 9 maggio 2016

Parlando ancora della Nostra signora del Canyon, ossia Miss Joni Mitchell.

Joni Mitchell, dipinto di Brittany Schweizer
Joni Mitchell, dipinto di Brittany Schweizer
In un precedente post, ho scritto qualche nota introduttiva, forse anche vagamente dispersiva (ma chi se ne importa. E' un diario, il mio diario online) sulle tensioni affettivo/relazionali che hanno caratterizzato la vita della Nostra signora del Canyon, ossia Miss Joni Mitchell.

Miss Joni,  nel 2016, è una signora che ha pagato duramente e in vecchiaia (credo sia del '1943) i pesanti attacchi di diverse malattie e, più recentemente, le conseguenze di un aneurisma cerebrale, in seguito al quale dopo un anno è ancora in riabilitazione.

Joni Mitchell, 2015
Joni Mitchell, 2015
Miss Joni è stata colpita, tra l'altro, in una stagione che l'aveva vista nuovamente alla ribalta per la presentazione di un quadruplo antologico, curato da lei stessa per un balletto basato sull'esplorazione dell'Amore, tema che Joni ha rivoltato come un calzino per 40 e più di carriera artistica.
Joni Mitchell per Saint Laurent
Joni Mitchell per Saint Laurent
Miss Joni aveva inoltre firmato un contratto per Saint Laurent, lei agée, ma elegante e sofisticata come poche nel mondo della musica.
Lei, a cui auguro di ristabilirsi presto, per trascorrere una vecchiaia serena.
Lei che ha attraversato ogni esperienza musicale attraverso le lenti del fascino del folk acustico, del folk rock, del jazz, del pop elettronico degli anni '80, delle trame dell'orchestra.

Joni Mitchell van goghatta
Joni ha scritto anche per il balletto e ha dipinto tanto, come ha scritto, concedendosi e bacchettando, spesso con l'amarezza di chi trascina la delusione per la mediocrità altrui come una propria sconfitta, a cui affidare una immediata futura scommessa.
Joni è indomita, irrequieta e curiosa dell'umanità.
Del suo contributo, nel complesso, questo è il messaggio che io ho porto nella via esistenza.

Per scendere più nel dettaglio di un paio di album che ne hanno caratterizzato l'identità artistica nella prima parte della sua carriera, mi sembra utile aggiungere qualche riflessione su "Blue" del 1971, edito per la Reprise di Frank Sinatra e su "Hejira" edito per la  Asylum Records nel 1976.

La Asylum Records, per inciso, è stata la prima etichetta discografica di David Geffen, oggi un affermato produttore e filantropo, che agli inizi degli anni settanta era il manager di alcune delle giovani promesse dell'epoca, Laura Nyro, Stills and Nash e Jackson Browne.
Per quest'ultimo, David Geffen cercava un contratto discografico, quando il noto patron dell'Atlantic, Ahmet Ertegun gli consigliò di dare vita ad una propria etichetta.
Con la Asylum, David Geffen si misurò direttamente con le major, riuscendo a curare le carriere musicali di autori come Joni Mitchell, gli Eagles, Linda Ronstadt, Tom Waits e naturalmente, Jackson Browne.

Questo inciso sull'affermazione di un'alternativa editoriale musicale, rispecchia la velocità con cui negli Stati Uniti si colgono le novità e si offrono loro delle garanzie di sviluppo, delle potenzialità grazie alle quali i nomi sopracitati, ancora nella fase fertile della loro stagione, hanno trovato stabilità e slancio per qualificarsi.

Reprise aveva rappresentato per Frank Sinatra un investimento in un settore, quello della produzione discografica, a lui meno consono, ma al quale aveva imparato a prestare attenzione nel corso della sua lunga carriera.

Lo stesso accade per Geffen che dopo l'esperienza della Geffen, ha cofinanziato la Dreamworks con Spielberg e Katzenberg, l'ex capo della Disney.
Ho voluto citare anche questa esperienza per valorizzare la capacità visionaria di uno degli uomini più ricchi (6 miliardi di dollari, il suo patrimonio) e più influenti d'America.

Blue, Joni Mitchell 1971
Blue, Joni Mitchell 1971
Veniamo finalmente a "Blue" di Joni Mitchell.

Nel voler cogliere ciò l'urgenza emotiva più evidente dell'autrice fino a questo momento, lo posso individuare nella sua capacità di provare empatia e compassione verso il prossimo con cui intesse relazioni all'insegna di un diverso equilibrio di quello raccontato dalla tradizione donna/uomo.

Joni Mitchell è amica, amante, sposa soprattutto di sè stessa e proietta solo in un secondo momento sull'unione sacra tra uomo e donna il progetto dell'esistenza.


Joni Mitchell non sarà MAI la donna del suo uomo

E' una donna che è Arte e che attraverso l'Arte ha sviluppato un'indagine meticolosa sui micro mutamenti dell'animo umano che generano quel processo circolare che va dall'estasi amorosa alla noia di coppia.

"Blue" coglie il perfezionamento massimo della sua esperienza di autrice, di cantautrice accompagnata dalla chitarra, dell'uso della ballata folk pop e di un'organico che, tranne poche eccezioni, l'ha sempre vista protagonista, dalle voci, ai cori, dalla chitarra con accordature aperte al pianoforte, dal dulcimer alle percussioni.

"Blue" è un album in cui Joni Mitchell punta il cannocchiale dall'alto di una rocca per rivedere sè stessa in percorso temporale ed emotivo dove sogni speranze investimenti e delusioni sono un unico prezzo per un'esperienza esaltata dal tema dolce amaro della saudade nord americana.

E' esemplare come in questo lavoro trovino spazio composizioni pop come "Carey" e "River", oppure un canto dalla prosodia quasi gregoriana come "All I want" e infine il capolavoro che a mio dire, sintetizza lo sforzo dell'intero albun e il cui titolo è "A case of you" ossia "Una cassa di te".


La frase di apertura della canzone che già apre a molte delle sue future esperienze nel linguaggio del jazz è un piccolo quadro narrativo tra una donna e un uomo ritratti dalla memoria di lei, all'indomani
della conclusione del loro amore, anzi della perdita del loro amore, come dice Mitchell.

Le parole delle canzoni di Joni Mitchell sono chiavi di lettura molto ricercate.

Il quadro narrativo possiede una sua sottile ironia, stemperata solo dalla delusione di un desiderio di crescita comune disperso da luoghi comuni e dalla distrazione di un uomo apparentemente poco coinvolto.

Dice il testo:" Poco prima che il nostro amore si perdesse, tu dicesti "Sono costante come una stella del nord", (Fa lei, n.d.r.) "Costante nel buio? Dove si trova? Se mi vuoi sono al bar"

E poi la voce dell'autorevolezza, la sua quella dell'autrice, sottolinea che nonostante la conclusione infelice del rapporto e certa leggerezza nelle risposte, di lui ne berrebbe una cassa.

Incapace a rinunciare all'Amore ed incapace a farselo negare dai limiti del prossimo!

Letteralmente, elettrizzante!

Per arrivare ad "Hejira" il percorso non sarà ovvio, ma ne parlo in un altro post

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