martedì 12 giugno 2018

“3+3 - 6 occasioni per un incontro d'autore- Intervista con Odette Di Maio, Giugno 2018

Odette Di Maio
Odette Di Maio
Questa settimana per la mia rubrica "“3+3 - 6 occasioni per un incontro d'autore" ho rivolto le mie domande alla cantante Odette Di Maio, che ha pubblicato, da poche settimane, il primo cd/ep, a suo nome, dal titolo "Infinity pool".

Anche per lei tre domande a cui, su mia richiesta, ha aggiunto tre clip per valorizzare/approfondire il suo punto di vista


Domanda 1 - 3+3 6 occasioni per un incontro d'autore Mauro Boccuni

1/3 Mauro Boccuni (MB): Quando ci siamo sentiti telefonicamente tu mi hai raccontato le ragioni che ti hanno spinto a realizzare questo primo lavoro a tuo nome dopo quasi vent'anni dalla esperienza con il gruppo dei Soon.

Mentre ti sentivo parlare immaginavo un mondo fatto di serenità pace e libertà nel senso letterale del termine lontano dalla schiavitù degli obblighi contrattuali del Mercato del consumismo musicale.

Raccontami dei vantaggi che, a tuo dire, vive nel 2018, un artista indipendente nel mercato italiano e soprattutto nel mercato europeo.

1/3 Odette Di Maio (ODM): Ciao Mauro, grazie per la domanda.
Sì hai ragione, il senso di libertà per un artista indipendente è molto alto.
La libertà di esprimersi completamente assecondando i proprio gusti, scegliendo i propri collaboratori senza alcun vincolo o costrizione.

Immagino che nel mercato europeo, al nord Europa soprattutto, l'essere indipendenti ha in realtà la possibilità di rendere la tua musica più interessante per un certo mercato che è comunque più ampio di quello italiano.

In Belgio, ad esempio, sarebbe mainstream quello che qui in Italia consideriamo indipendente e gran parte del pubblico "educato" alla musica snobberebbe le proposte delle major :)

Come ogni cosa, anche la libertà ha i suoi prezzi da pagare: potrebbe risultare più difficile farsi notare ed ascoltare da un audience abbastanza ampia.

Oppure continuare ad avere i fondi per andare anche a pari nel pubblicare e promuovere un disco.

Tuttavia se si trovano vie alternative alla musica per guadagnarsi da vivere pienamente, essere indipendenti ha i più grandi vantaggi: non si è un personaggio che ingrassa un indotto che ha le sue motivazioni per tenerti legato a un ruolo e/o a uno stile e si può essere quello che si è senza timori, se non il render conto alla propria coscienza e al proprio ego.

Aimee mann - Patient Zero
"Un'artista che stimo molto per il suo songwriting pulito, intenso, intelligente." (Odette Di Maio)

Domanda 2 - 3+3 6 occasioni per un incontro d'autore Mauro Boccuni


2/3 Mauro Boccuni (MB): Hai sancito la pubblicazione del "Manifesto dell'Indipendenza in Musica": Orgoglio e Solitudine!

Fatti una risata :)
Ma non pensare che io faccia solo del sarcasmo spicciolo.

Intanto, Solitudine non è sinonimo di "Vivere da soli", nè tantomeno Orgoglio vuole rivelare astuzia nel trasformare "la nicchia" nel nuovo luogo delle presunte "avanguardie storiche"! NO
Significa riconoscere la propria inevitabilità espressiva, curarla, amarla e seguirla perché IDENTITARIA.

Tu citavi prima la situazione del Belgio, io conosco meglio quella degli Stati Uniti.
In Italia, sono state recise le radici culturali dei tanti che pagavano per un concerto o un cd fisico, al netto delle trasformazioni tecnologiche :)

Mi hai raccontato che sei una coach, ti occupi di formazione.
Quale impatto ha questa tua esperienza professionale e umana sul tuo repertorio, il tuo canto?

2/3 Odette Di Maio (ODM): Grazie Mauro.

Indubbiamente la conoscenza più approfondita dell’animo umano – derivata da anni di mia formazione e crescita personale in vari ambiti umanistici-psicologici e spirituali – mi ha portato ad arricchire il mio songwriting, facilitando un più ampio numero di sfumature rispetto al passato e la voglia di raccontare storie in cui, in qualche modo, è sempre possibile per il protagonista una scelta nuova e diversa rispetto ai condizionamenti del passato, come a sancire - nuovamente – il desiderio per la libertà di perseguire il meglio per sé.

Gli eventi, nelle mie canzoni, vengono spesso collocati in una prospettiva più ampia, più universale, proprio come nel brodo dell’infinito di cui il concept del mio nuovo album si fa portavoce.

Il mio canto e la mia voce negli anni si sono fatti più profondo e rotondi, più ricchi di dinamiche: so che questo risultato deriva non solo da una maturazione fisica (ahimè) ma anche da un lungo lavoro bioenergetico e psichico che ha fortemente influenzato e migliorato il mio modo di esprimermi a tutti i livelli.


Io, Odette, con Parov Stelar, parlavo già di "fede" 10 anni fa...

Domanda 3 - 3+3 6 occasioni per un incontro d'autore Mauro Boccuni

3/3 Mauro Boccuni (MB): Molto interessante questa tua ricerca di spiritualità e di energie attraverso vie alternative!

Mi sembra che sia giunto il momento di dire qualcosa su questo tuo CD su questo tuo primo ep.

"Infinity Pool", Odette Di Maio
"Infinity Pool", Odette Di Maio
Si intitola "Infinity Pool" cioè piscina dell'infinito ed è un disco che entra nei salotti o nelle macchine o nelle cuffiette di chi lo ascolta, in punta di piedi ma con una capacità di persuasione dovuta alla tua capacità di canto alla semplicità e all'efficacia delle soluzioni di arrangiamento e la delicatezza delle composizioni.

Parlaci di questa piscina dell'infinito.

3/3 Odette Di Maio (ODM): grazie, mi fa piacere che hai apprezzato questo lavoro.

Infinity pool è il nome di una piscina in cui ho avuto la fortuna di bagnarmi e che da su una valle di vegetazione lussureggiante a Bali. Spettacolare.

Mi sono fatta immortalare, (si fa per dire - ahahah),  l'estate scorsa da mio marito in qualche scatto che poi ho usato per la cover dell'EP e ho pensato che questo nome sarebbe stato il nome perfetto per il mio album.

"Infinito" è un termine forse abusato ma che alla fine per me rappresenta l'origine di tutte le cose e la casa verso cui tendiamo, direi inconsapevolmente nella maggior parte dei casi...  L'utero cosmico.

La piscina è l'acqua che genera e rigenera, il contenitore delle emozioni più chiare e quelle più torbide, che ci travolgono o che siamo in grado di dominare, a seconda dei momenti.

Come le mie canzoni, che raccontano episodi emotivi o più trascendentali e che servono all'artista che c'è in me da pretesto per raccontare le mie ombre e la luce che allo stesso tempo sono in grado di emanare.

Un percorso evolutivo che ci porta verso sempre l'alto ma che è sempre perfetto così com'è, in ogni istante.

La piscina dell'infinito è come una gigantesca "O", un cerchio che non si interrompe mai e che racchiude in sé ogni cosa.


Olafur Arnolds: No other.

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