domenica 27 maggio 2018

“3+3 - 6 occasioni per un incontro d'autore- Intervista con Cosimo Morleo, Maggio 2018

Cosimo Morleo
Cosimo Morleo
Questa settimana per la mia rubrica "“3+3 - 6 occasioni per un incontro d'autore" ho rivolto le mie domande al cantante e autore Cosimo Morleo, con all'attivo due cd "Geni dominanti" del 2012 e "Ultreya" del 2016.
Cosimo Morleo, che ha una formazione classica, è coinvolto in progetti che lo hanno portato a collaborare con registi di cinema e di teatro, ed è, non in ultima analisi però, un insegnante di canto.
Anche per lui tre domande a cui, su mia richiesta, ha aggiunto tre clip per valorizzare/approfondire il suo punto di vista.  



"Ultreya", 2016
"Ultreya", 2016
"Geni dominanti", 2012
"Geni dominanti", 2012





3+3 6 occasioni per un incontro d'autore domanda n 1

1/3 Mauro Boccuni (MB): Ci conosciamo da tanti anni, ci frequentiamo spesso tramite i mezzi del web, ma ci siamo parlati spesso anche al telefono.
Se penso a te, al tuo approccio con la realtà che ti circonda, così per come la offri e la rappresenti sul web, osservo un uomo colto, curioso intellettualmente, spesso ironico, ma soprattutto una persona rispettosa, innanzitutto delle Differenze in senso lato che, a mio parere, sono la Vita tout court.

Non ti nascondo che è anche grazie all'esempio di persone come te che ho fatto "stretching etico" :) E continuo a farlo!

Ti chiedo: come può l'Arte nel 2018, a tuo parere, rendersi testimone e benevolmente complice di una visione di Pace? 

1/3 Cosimo Morleo (CM)Credo che parlare di pace significhi fare politica e la musica oggi ha smesso di fare politica.
La situazione è completamente cambiata rispetto agli anni 70.


Cantautori italiani
Cantautori italiani

Cantautori come Guccini, De Gregori, Vecchioni, Graziani parlavano di politica durante i concerti, apertamente.Molti addirittura suonavano alle feste di partito.
John Lennon
John Lennon

Ovviamente l'esempio più importante resta quello di John Lennon che da un certo momento in poi della sua carriera ne ha fatto l'elemento centrale.

Per quanto mi riguarda il mio impegno si è realizzato attraverso le campagne di lotta all'omofobia (Fonteyn), ho parlato nelle mie canzoni anche di temi di forte attualità come immigrazione e razzismo (La sposa), o alla Palestina (Restiamo Umani) ma se penso al panorama musicale attuale devo riconoscere che i colleghi che si occupano di queste cose seriamente sono davvero pochi.






3+3 6 occasioni per un incontro d'autore domanda n 2

2/3 MBInteressanti le tue considerazioni, Cosimo. 

Mi spingono a riflettere con te sui cambiamenti avvenuti nella società, da parte dell'umanità che "fa musica" e quella che si dedica ad altre arti. Io noto, posso però sbagliarmi, che le arti visive in senso molto lato, la danza, la fotografia soprattutto vivono un senso di accoglienza e di vivacità che manca alla musica.

Qual è il tuo punto di vista in merito e cosa/chi ti ha colpito il questi ultimi anni?

2/3 CMConcordo pienamente. Le arti visive da questo punto di vista sono decisamente più vivaci come dici tu. 

In questi anni ho iniziato a collaborare alle colonne sonore registi che con i propri film di denuncia, quindi politici. 

Ho collaborato con i registi di  "Io sto con la sposa" per la realizzazione del mio videoclip "La sposa" e con Jo Coda che nella sua opera tratta temi sociali scomodi, da noi ancora poco conosciuto, ma apprezzato e premiato in tutto il mondo. 

Sto lavorando alle musiche del mio terzo lavoro "Mark's diary" che tratta di sesso e  disabilità, tema ancora tabù da noi.   

Nella musica vedo davvero poca militanza, impegno. E' un momento storico difficile, anche da interpretare e analizzare. 

La musica attraversa una crisi mai vista prima e le vie d'uscita sembrano lontane o quantomeno imprevedibili. La musica ha smesso si essere industria che specula sulla creatività genuina e investe quel poco che c'è solo più in tendenze, vedi trap e cantautorato da cameretta.




3+3 6 occasioni per un incontro d'autore domanda n 3

3/3 MBSesso e disabilità, praticamente un mitra etico sociale di proporzioni bibliche! 

Ti sostengo da sempre, ma in questo caso a prescindere. Ci sarà da ridere, nel senso delle reazioni 🙂

Eppure sappiamo che dal sesso, nell'accezione della sessualità come linguaggio, molte generazioni di autori hanno fatto passare tante forme di rivoluzione culturale.

Qual è la vera ultima barriera, l'ultimo effettivo tabù collettivo della società globalizzata? 
E ci interessa abbatterla oppure il tabù va accettato, a livello antropologico, accettandone i limiti?

3/3 CM: È un tabù ovviamente, ma molti paesi più evoluti hanno affrontato questo tema etico con serietà e trovato soluzioni. 

I lovegiver sono persone formate per garantire questo servizio essenziale. 

Il sesso è fondamentale al benessere psicofisico di ogni essere vivente, non porsi questo problema rispetto ai disabili è quantomeno anacronistico, crudele. 

Il film susciterà ovviamente polemiche, ma Jo Coda è abituato ad andare controcorrente e certamente la sua poetica contribuirà a veicolare questo messaggio al meglio. 

Sono onorato di dare artisticamente il mio contributo a questa denuncia. 

Vedremo come reagiranno qui in Italia, ma in ambito internazionale siamo confidenti in un'accoglienza come al solito basata sulla qualità cinematografica della proposta e non del solo contenuto.




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