giovedì 24 settembre 2015

Falene, luci fredde e la tristezza di una serenità senza palchi condivisi

Una delle cose che sopporto peggio nei rapporti in generale, peggio ancora nelle relazioni e nei giudizi tra le persone che operano nel settore della Arti in genere è la dichiarata malafede.

Il livore derivante dalla valutazione presuntuosa di chi è cosa a cui spesso tanti, senza la dovuta competenza non sanno sottrarsi.

Ma la cosa che proprio mi stizzisce è il pregiudizio che governa l'opinione pubblica seconda la quale l'Artista del genere Nobile X nulla avrebbe o dovrebbe avere a che spartire con il Pupazzo da Supermercato POP.

Mi riferisco alla inutile polemica di una foto che ritrae Francesco De Gregori assieme a Il Volo.

Francesco De Gregori e Il Volo
Francesco De Gregori e Il Volo
Scandalo e riprovazione.

Sarebbe facile, ma altrettanto inutile rispondere.
E' un tema da schieramento calcistico, da fazione di fan accecati dalla passione per un idolo o un calciatore.
E' roba che inizia e finisce giustamente nei bar, per essere certi che almeno un'idea in testa esiste, resiste ed è condivisa da altri.

Pura materia per sociologia del quotidiano :)

Ma quando a scendere nell'arena della contesa è un tipo di popolazione appartenente ai cantori, ai musicisti, agli sceneggiatori di varietà giornalistico, la sorpresa mi lascia inorridito !

E mi viene da domandarmi, quindi, quale rancore/rabbia/livore divora la vita di tanti che questa energia non la riciclano mai in benessere per sè stessi, per conoscersi (Il caro Nothis authòn delfico) e ripresentarsi rinato al mondo.

Mai un commento tecnico/poetico da parte di questi professionisti sui loro colleghi!

Mai un tentativo di esporsi con una valutazione personale sul perché una esibizione, una esecuzione sia da ritenersi più o meno valida di un'altra. MAI !

Come ho letto stamane, il successo altrui è apprezzato solo quando lo si condivide direttamente.

Ho sentito uno dei tre ragazzi de Il Volo cantare due canzoni di Pino Daniele, credo, all'Arena di Verona.Ha dimostrato Maestria nell'intonazione, dinamica e dizione.
Non ha rappresentato uno stile che neanche Daniele possedeva. E' stato solo BRAVO !


Siamo noi che con questo abuso del "non stile" a cui ci ha reso avvezzi la "Canzone d'Autore", disdegnamo l'interprete, a favore della tesi secondo il quale "Tutto è Arte, Niente è Arte".

Ecco perché io odio la parola cantautore che ha legittimato troppe brutte abitudini, 
Comprese troppe pessime concessioni linguistiche, pessime persino per copywriter di provincia.

Recupero "A Pà" di De Gregori come testimonianza dell'invito a maggiore silenzio e nobiltà di sintesi poetica.



Mauro Boccuni

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