giovedì 8 marzo 2018

Kate Bush, "The dreaming", 1992

The dreaming, 1982, Kate Bush
The dreaming, 1982, Kate Bush
Quando l'album "The dreaming" di Kate Bush uscì nel lontano 1982, mostrò al mondo di che pasta fosse fatta questa giovane artista inglese.

Una comedia dantesca di cortometraggi in musica, di mini suite della durata media superiore ai 4', ispirati alle esperienze di una vasta congerie di dannati costretti a vagare nell'interregno tra sogno e realtà.

Un filosofo sufi alla ricerca della conoscenza, un vietnamita impazzito perso dopo decenni nella giungla, un aviatore indomito teso tra la sua amata a la sua causa di traghettatore di anime,
Un manifesto del mago Houdini
Un manifesto del mago Houdini

il mago Houdini che sfida la morte in un abbraccio eterno con la sua amata, un'anima dannata prigioniera della sua casa che è la sua casa stessa, una banda di criminali che falliscono il colpo in banca, un turista distratto in Australia che travolge canguri e aborigeni, un gruppo di anime in pena incapaci di amare in vita.

Insomma, un viaggio sonoro di 40' molto variegato per ambienti, scene, estetiche e capacità narrativa ed espressiva della sua interprete/autrice che non venne compreso dalla critica militante inglese ed europea.



Kate Bush era una donna che aveva già mostrato ai suoi interlocutori e al suo pubblico di non appartenere a nessuna delle categorie in cui venivano riposte e riconosciute le interpreti del pop rock britannico.
Kate Bush non era una rocker aggressiva, nè tantomeno una bambola da classifica "mordi e fuggi".

Kate Bush, a 20 anni, già giocava abilmente con le doti tipiche dell'understatement inglese, del detto/non detto, del sottinteso, doti molto apprezzate in una intellettuale, in una scrittrice, in una studiosa, ma poco riconosciute in una performer pop da classifica, casella nella quale l'industria per forza di cosa l'aveva spinta!

Kate Bush cantava l'amore travolgente tra Cathy e Heatcliff alle Cime Tempestose, ma non le interessava certo esaltare una relazione romantica, quanto l'esatto contrario ovvero quanto una relazione di quel tipo potesse rivelarsi una prigione paradossale per la salute mentale dei protagonisti.

Questo tipo di riflessione tradotto in un singolo di enorme successo a livello europeo permise di apprezzare la differenza umana e artistica di una giovane donna come Kate che al pari di Joni Mitchell combatteva per una indipendenza di pensiero e di affermazione.

Insomma tutta questa congerie di personaggi di "The Dreaming" continuavano ad uscire senza sosta dalle sottane tumultuose con cui la stessa Bush si era fatta ritrarre sulla copertina dell'album precedente "Never For Ever" grazie al quale il grande successo e il consenso popolare aveva confermato l'inarrestabile forza creativa della performer/autrice.

In Italia, come per tutto il prog inglese, "The Dreaming" venne acclamato come uno dei progetti più impressionanti del periodo.

E a farlo fu il Ciao 2001 di Piergiuseppe Caporale​ (credo fosse lui il direttore all'epoca) che mise il disco e Kate in copertina.

Sul retro della copertina, Kate fece scrivere "Questo album è stato realizzato per essere ascoltato ad alto volume".

Ma il volume, ovviamente,  non è mai solo quello dell'intensità dell'impianto di ascolto.

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