domenica 13 agosto 2017

Il turismo di massa divora Venezia?

Shot dal sito di RAI Replay di Tg2 Dossier. I racconti della settimana
Shot dal sito di RAI Replay
di Tg2 Dossier. I racconti della settimana
Ieri sera, su Rai 2, hanno trasmesso per "TG2 Dossier. I racconti della settimana" la replica di uno speciale andato in onda il 3 giugno c.a.sempre sulla stessa rete sugli effetti devastanti che il turismo di massa finisce con il causare all'identità delle città italiane, meta e vittime della loro azione predatoria.
Pochi giorni fa sul New York Times è stato pubblicato un articolo sullo stesso tema dal titolo "Venice, invaded by tourists, risks becoming 'Disneyland on the sea'" a cui diverse testate italiane hanno dato risalto.

Gli interrogativi posti all'attenzione non sono chiacchiere da bar.
Ci si chiede fino a che punto un luogo storico possa perdere o accettare di perdere la propria natura distintiva per accogliere un così elevato numero di visitatori del tipo "mordi e fuggi" e raccogliere a mani basse denaro per rimpinguare le casse di pubblici e privati.
Venezia, ma non solo Venezia perchè la stessa sorte riguarda Roma, Napoli, la Sicilia, la Basilicata, la Toscana, dicevo Venezia ha assistito addirittura allo spopolamento della cittadinanza e alla chiusura della pressoché totalità degli esercizi commerciali di più comune e tradizionale necessità per i residenti, per fare spazio "diversamente redditizio" ad una pletora infinita di rivendite di souvenir, cibo e servizi per il viaggiatore.
Senza dimenticare, il gran numero di hotel, bar e ristoranti per ogni tasca che hanno occupato la vista prima riservata alle abitazioni dei veneziani e alle loro abitudini.
Nello speciale della RAI, una signora con il carrellino della spesa accompagnava una delle curatrici del programma lungo il suo tragitto per le calli strette che conducono alle zone del mercato e ai negozi di stretta utilità quotidiana.
L'articolo del NYT su Venezia
L'articolo del NYT su Venezia
L'evidenza al dovere cedere il passo, per lunghi e ripetuti minuti, alle lunghe file di turisti che invadono la città, rendendola invivibile ai veneziani, è stata la testimonianza spiccia di un grido di allarme che, dopo il NYT, ha visto coinvolti il Ministro Franceschini per invitarlo a perorare una gestione dei flussi di questa forma di barbarie collettiva.
A cui poi va aggiunta sempre a Venezia la presenza delle grandi navi da crociera il cui impatto ambientale e i cui rischi, dopo la tragedia dell'isola del Giglio, non necessitano di altri commenti.
Vi invito a leggere questo articolo del quotidiano di New York e a cercare questo speciale ai link che ho messo su in alto.

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