![]() |
Shot dal sito di RAI Replay di Tg2 Dossier. I racconti della settimana |
Pochi giorni fa sul New York Times è stato pubblicato un articolo sullo stesso tema dal titolo "Venice, invaded by tourists, risks becoming 'Disneyland on the sea'" a cui diverse testate italiane hanno dato risalto.
Gli interrogativi posti all'attenzione non sono chiacchiere da bar.
Ci si chiede fino a che punto un luogo storico possa perdere o accettare di perdere la propria natura distintiva per accogliere un così elevato numero di visitatori del tipo "mordi e fuggi" e raccogliere a mani basse denaro per rimpinguare le casse di pubblici e privati.
Venezia, ma non solo Venezia perchè la stessa sorte riguarda Roma, Napoli, la Sicilia, la Basilicata, la Toscana, dicevo Venezia ha assistito addirittura allo spopolamento della cittadinanza e alla chiusura della pressoché totalità degli esercizi commerciali di più comune e tradizionale necessità per i residenti, per fare spazio "diversamente redditizio" ad una pletora infinita di rivendite di souvenir, cibo e servizi per il viaggiatore.
Senza dimenticare, il gran numero di hotel, bar e ristoranti per ogni tasca che hanno occupato la vista prima riservata alle abitazioni dei veneziani e alle loro abitudini.
Nello speciale della RAI, una signora con il carrellino della spesa accompagnava una delle curatrici del programma lungo il suo tragitto per le calli strette che conducono alle zone del mercato e ai negozi di stretta utilità quotidiana.
![]() |
L'articolo del NYT su Venezia |
A cui poi va aggiunta sempre a Venezia la presenza delle grandi navi da crociera il cui impatto ambientale e i cui rischi, dopo la tragedia dell'isola del Giglio, non necessitano di altri commenti.
Vi invito a leggere questo articolo del quotidiano di New York e a cercare questo speciale ai link che ho messo su in alto.
Nessun commento:
Posta un commento