venerdì 8 maggio 2015

Artisti vari, "Approdi - Avanguardie musicali Napoli - Volume 1", 2015

Stereocensioni, stereobus, Mauro Boccuni, musica
Un mio commento all'antologia "Approdi - Avanguardie musicali  Napoli - Volume 1" edita per la Konsequenz nel 2015 e compilata, ma questo dato non trova riscontro ufficiale nei comunicati, dalla mente, dal titolare, dal deus ex machina della etichetta succitata che risponde al nome di Girolamo De Simone.

Chi si prende la briga di leggere i miei commenti sul mio blog avrà notato che in genere non cito le etichette cdgrafiche per concentrarmi sull'autore e le sue pratiche poetiche.

Mi comporto così per permettere a chi, sbirciando le mie considerazioni, potrebbe trovare utile un mio ragionamento per scoprire come linguaggio e artista sono collegati tra di loro, o come quella forma artistica contenuta in un cd possa incuriosire il lettore fino a trovare uno spazio in un'agenda giornaliera per ascoltare/comprare il supporto e, chissà, spostarsi per andare ad ascoltare l'artista dal vivo.

Approdi, Konsequenz, avanguardia musicale
La copertina di "Approdi", 2015
Ingenuamente o peggio ancora ingiustamente forse credo che l'etichetta abbia terminato il suo ruolo portando l'ascolto a me, permettendomi di concentrarmi sull'autore.

Ma questa volta le cose stanno diversamente perchè "Approdi - Avanguardie musicali  Napoli - Volume 1" è stato concepito da una etichetta "storica", la Konsequenz appunto, che in poco più di venti anni dalla sua fondazione, come associazione ha rappresentato una sorta di cenacolo intellettuale con archivio e laboratorio editoriale dove compositori, musicisti, ricercatori dell'area di "avanguardia" hanno trovato adeguata ospitalità e uno spazio qualificato per le loro produzioni.


E veniamo al punto, anzi ai due punti di questo mio commento.

Non posso fare dissertazioni di ordine filosofico, estetico, poetico sul significato storico dell'etichetta avanguardia perché:

  1. dovrei approfondire il tema e non ho il tempo, nè la voglia al momento
  2. non me lo chiede nessuno e a maggior ragione, per motivi che esaminerò tra poco, la natura dell'antologia non ne tiene conto, di fatto
Sylvano Bussotti, "Rara Requiem", 1969
Sylvano Bussotti, "Rara Requiem", 1969
Ma allora la domanda è: MA PERCHÉ USARE ANCORA QUESTA ESPRESSIONE COSI' DESUETA COME "AVANGUARDIA"?

Se su una bella copertina in B/N con un contrabbasso appoggiato sul fianco accanto ad una sedia in basso (vedi sopra) trovo la dizione "avanguardie musicali", mi si connota il genere !

E sfido chiunque a sfuggire all'idea che, leggendo avanguardia, le tracce non possano contenere nient'altro che un compendio di noise atonale pentatonico rarefatto minimalistico ciclico reiterativo con durate di ascolto non inferiori ai 7' panpottate a fuga selvaggiamente tra i canali e potrei delirare per altre dieci righe.

Basta! Il concetto di avanguardia è DE - FUN - TO! 

Nel 2015, abbiamo superato oramai il concetto stesso di barriera, di fusione, di differenza etnica, abbiamo una visione e una percezione globale del suono tale per cui nessun luogo, musicalmente, è più periferico o centrale, nonostante le "giacchette" tirate dalle campagne promozionali dai media di massa a questo o quel movimento/artista.

Storia ben diversa è la natura del contenuto dell'antologia per cui va il plauso al suo "compilatore", agli autori coinvolti, alle citazioni anzi alle sollecitazioni presenti.

Ma sempre tenendo presente che nessuno si è mai sognato di ritenere "Avanguardia" la produzione di etichette come la ECM o la Windham Hill o addirittura la napoletana Polosud

L'antologia è dedicata a Luciano Cilio un compositore napoletano molto promettente morto 32 anni fa e di cui ricordo il lavoro "Dialoghi del presente" che la etichetta EMI gli pubblicò nel lontano 1977, in una stagione culturale italiana che parrebbe inimmaginabile nonchè irripetibile.

Per affetto e piacere, vi ripropongo, vista la dedica, l'album da You Tube


E' un'antologia che dichiara l'eterna inquietudine di Napoli a cavallo tra ogni forma di estremismo, tensione, reazione, condanna, gioco, retromania e vintage fanta - sci sound.

"Approdi" è una coperta sorprendente, misteriosa e misterica di accostamenti in un improbabile equilibrio di convivenze estetiche: dalla performance multistratificata metro tecno landscape di Gabriele Montagano, alla mirabile estatiche esecuzioni di tradizione per chitarra classica di Carlo Vignaturo e Pietro Viti, dalla alternate version di Oniric State of Minds di Max Fuschetto di cui l'autore ha parlato nell'intervista rilasciata per Popòdcast a me e a Lello Cardone allo studio improvviso per pianoforte elettrico di Patrizio Marrone, materico, ossessivo, ma narrativo al tempo stesso rendendo l'ascolto quasi privo di un pas a deux :)

Gli artisti sono quattordici, ne ho citato solo alcuni perché li incontreremo giovedì 14 maggio alla Galleria Toledo per la presentazione del cd. 

Riprenderemo il discorso dopo la presentazione dal vivo. Napoli vive.

Nessun commento:

Posta un commento